Chi era George Floyd e cosa è successo a Minneapolis

Per chi non conoscesse la storia di George Floyd, di seguito vi raccontiamo chi era e cos’è successo a Minneapolis il 25 maggio

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Chi era George Floyd e cosa è successo (Fonte: Instagram)

Un’altra tragedia sconvolge gli Stati Uniti. Dopo l’ondata di Coronavirus, che ha reso gli USA i più colpiti al mondo con migliaia e migliaia di morti, la morte di George Floyd ha letteralmente sconvolto l’opinione pubblica, causando manifestazioni e nuovi morti. Il 46enne afroamericano è stato ucciso dai poliziotti lunedì 25 maggio intorno alle 20, davanti al civico 3700 della Chicago Avenue South di Minneapolis, in Minnesota. Secondo la testimonianza della polizia, l’uomo “appariva sotto gli effetti droga” e “ha apposto resistenza all’arresto dopo aver tentato di vendere una banconota contraffatta”. Il momento della sua morte è stato filmato dai presenti, postato sul web e in pochi minuti divenuto virale. Tutto il mondo si è mobilitato, chiedendo giustizia per Floyd. Negli Stati Uniti, le manifestazioni sono iniziate nella notte del 26 maggio.

Chi era George Floyd e cosa è successo?

Floyd era un afroamericano di 46 anni arrestato e ucciso il 25 maggio 2020 perchè, secondo la versione della polizia, era in possesso di un documento falso e sembrava sotto l’effetto di stupefacenti. Fermato dalla polizia, l’agente Derek Chauvin, accusato della morte di Floyd, l’ha tenuto bloccato per 8 minuti e 46 secondi con il ginocchio sul collo. Nel frattempo, l’afroamericano pregava l’agente di liberarlo perchè non riusciva a respirare. La sua frase, “I don’t breathe” (“Non riesco a respirare“), è divenuta virale nel giro di poco tempo. La sua morte, infatti, è stata filmata dai passanti ed è stata pubblicata sul web. Immagini strazianti, ma che raccontano la dura e triste verità. L’agente di polizia che avrebbe causato la morte di Floyd è stato arrestato, mentre i colleghi coinvolti sono stati licenziati, ma non sono ancora stati incriminati e questo ha provocato ulteriori polemiche. Le manifestazioni, guidate dal movimento Black Lives Matter, sono iniziate la notte del 26 maggio, quando centinaia di persone si erano radunate davanti al commissariato di polizia a cui appartenevano i quattro agenti responsabili della morte di Floyd, e sono tuttora attive soprattutto a Denver, New York e Oakland.

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L’episodio ha scosso l’opinione pubblica e numerose sono state le reazioni del mondo della politica e da parte di personaggi molto famosi. Donald Trump ha definito la vicenda “molto triste e tragica” ed ha assicurato che “sarà fatta giustizia“. Joe Biden, candidato democratico alla presidenza, ha chiesto l’avvio di un’indagine federale sulle “vergognose azioni” dei poliziotti di Minneapolis, mentre il sindaco della città Jacob Frey ha detto che “essere un nero in America non dovrebbe essere una sentenza di morte”. Anche numerose personalità del mondo dello sport e dello spettacolo si sono schierate a favore di Floyd: da Lebron James a Justin Bieber, fino a Naomi Campbell. Madonna, su Instagram, ha scritto: “Questo agente sapeva che lo stavano filmando e lo ha ucciso con arroganza e orgoglio. Finché ci sarà razzismo in America a nessuno dovrebbe essere consentito di portare una pistola, men che meno ai poliziotti”. L’indignazione è arrivata anche in Italia con l’attore Stefano Accorsi che si è schierato pubblicamente dalla parte dell’afroamericano.

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