Coronavirus, Conte fa mea colpa: “Ne siamo consapevoli”

Il premier Giuseppe Conte è intervenuto con un videomessaggio all’assemblea annuale del CNA: ecco le sue parole sul Coronavirus

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Coronavirus, il premier Conte fa mea culpa: la sua ammissione (Fonte: Instagram)

La seconda ondata di Coronavirus ha ufficialmente colpito l’Italia. Solo ieri sono stati registrati più di ventimila nuovi positivi e i focolai ormai sono sparsi per tutto il paese. Il governo, a colpi di dpcm, sta cercando di rallentare la corsa del virus. Le strutture sanitarie sono quasi al collasso e sull’Italia incombe l’ombra di un nuovo lockdown. Una nuova chiusura generale farebbe precipitare l’economia, costringendo imprenditori e commerciani a chiudere le proprie aziende e i propri negozi. Il premier Conte sta cercando di evitare un nuovo lockdown e nei giorni scorsi si è parlato di ‘coprifuoco‘ o semi-lockdown, ma le speranze sembrano ridursi al lumicino.

Coronavirus, l’ammissione di Conte: “Ne siamo consapevoli”

Il premier Giuseppe Conte è intervenuto con un videomessaggio all’assemblea annuale del CNA, la Confederazione nazionale dell’artigianato. Il Presidente del Consiglio ha fatto mea culpa, ammettendo: “Siamo consapevoli del fatto che non tutte le misure adottate hanno agito con la tempestività necessaria e che le amministrazioni pubbliche nel loro complesso possono migliorare le loro performance. In particolare nella capacità di aiutare rapidamente, efficacemente e concretamente le imprese”. Il premier ha poi lanciato un appello per unire le forze per affrontare la crisi e cambiare il paese. Conte ha poi aggiunto: “Le porte dell’intero governo sono sempre aperte” – parlando poi della legge di Bilancio per il prossimo anno – “Non abbiamo previsto nessuno aumento di imposte. E la fase ancora incerta ci ha portato a rifinanziare un altro ciclo di cassa integrazione e di prorogare le misure per garantire liquidità alle imprese”.

Il premier Conte nel frattempo è a lavoro per un nuovo dpcm, che potrebbe arrivare già domani sera. Nel testo del nuovo decreto, le scuole dovrebbero restare aperte; l’industria, il commercio, l’artigianato e le professioni dovrebbero andare avanti; si potrebbero fermare invece tutte le attività ritenute ‘non essenziali’, dai convegni allo sport non professionistico. Ci sarà, inoltre, un nuovo limite di posti sui bus e un numero ancora più limitato di ospiti alle cerimonie. Il presidente del Consiglio non vuole assolutamente parlare di lockdown, ma nel nuovo decreto ci sarà la chiusura di alcune attività ritenute ‘non essenziali. Nel frattempo, il ministro Gualtieri sta già valutando i fondi per ristorare le attività che saranno costrette a fermarsi. Il premier, inoltre, potrebbe intervenire anche sulla Campania, dove il governatore De Luca ha chiesto il lockdown a partire da lunedì.

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