Coronavirus, l’appello disperato di medici e infermieri: “Facciamolo prima che sia tardi”

Arriva l’appello disperato di medici e infermieri sul Coronavirus: “Facciamolo prima che sia troppo tardi”, ecco le parole

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Coronavirus, l’appello di medici e infermieri (Fonte: Pixabay)

La seconda ondata di Coronavirus ha attaccato il nostro paese. L’Italia sfiora ogni giorno trentamila nuovi positivi. I focolai sono sparsi per tutto il paese e la situazione sembrerebbe ingestibile. Il Covid-19, dopo una ‘tregua’ nei mesi estivi, è tornato carico nei mesi autunnali e si prevede il picco in inverno. Il governo sta cercando di ‘mettere una pezza’ – come si suol dire -, ma l’obiettivo resta quelli di evitare un altro lockdown. Una nuova chiusura generale farebbe crollare l’economia del paese. L’Italia è già fortemente in crisi. Le categorie più colpite dalla pandemia sono sicuramente i lavoratori dello spettacolo, del campo della ristorazione, ma in generale tutti stanno risentendo della crisi provocata dalla diffusione del virus.

Coronavirus, l’appello di medici e infermieri

Il nuovo dpcm, firmato dal premier Conte, prevede la divisione dell’Italia in zone, a seconda del grado di pericolosità del virus. Nella zona rossa sono finite la Lombardia, la Calabria e il Piemonte, lì dove il virus sembra correre più veloce. Il resto delle regioni si trova nella zona arancione e soprattutto nella zona gialla. I contagi, però, continua a salire. I medici e gli infermieri italiani chiedono il lockdown totale in tutta Italia alla luce degli ultimi dati epidemiologici relativi all’emergenza Coronavirus. Ha cominciato per primo Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri), e dopo di lui ha parlato Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, che ha spiegato all’Agi che l’unica soluzione è un lockdown nazionale di 6-8 settimane per appiattire la curva. Un appello al lockdown immediato è stato lanciato anche da Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi): “Se non avessimo un’economia così indebolita dovremmo assolutamente andare in lockdown perché gli ospedali sono sovraccarichi”. Molti ordini regionali e provinciali dei medici, inoltre, hanno chiesto rapide assunzioni di medici e infermieri.

 

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Un post condiviso da Giuseppe Conte (@giuseppeconte_ufficiale) in data:

Questo l’appello dunque di medici e infermieri. Le strutture sanitarie sembrano al collasso e nei prossimi giorni potrebbero definitivamente crollare con l’aumento dei contagi da Coronavirus. Secondo le varie associazioni serve un lockdown nazionale di almeno 6-8 settimane per ristabilire la situazione. Il rischio è veramente grosso e soprattutto si tratta di un rischio che l’Italia non può correre. Vedremo il governo italiano, presieduto dal premier Conte, come reagirà alle richieste del personale sanitario.

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