Samsung, morto il proprietario: tassa di successione altissima

Il proprietario di Samsung è morto lo scorso ottobre, i figli verseranno una tassa di successione altissima

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Samsung, morto il capo: tassa di successione altissima (Fonte: Pixabay)

Samsung è un’azienda multinazionale sudcoreana fondata il 1º marzo 1938 da Lee Byung-chul a Taegu. Comprende filiali in 58 paesi. Nel corso del tempo, il gruppo si è diversificato in aree quali trasformazione dei prodotti alimentari, prodotti tessili, assicurazioni, titoli e vendita al dettaglio. Dopo la morte di Lee, avvenuta nel 1987, l’azienda è stata divisa in quattro gruppi di lavoro. Dal 1990, Samsung ha iniziato a globalizzare le sue attività e soprattutto l’elettronica. I suoi telefoni cellulari sono diventati la più importante fonte di reddito. A partire dal 2017, il valore del suo marchio è stato qualificato come il sesto tra quelli più alti nella classifica mondiale. Ha avuto una forte influenza sullo sviluppo economico, sulla politica e sulla cultura della Corea del Sud ed è stata una delle principali forze trainanti dietro il “miracolo economico coreano”.

Samsung, morto il proprietario: la tassa di successione è altissima

Lo scorso ottobre è morto Lee Kun-hee, capo dell’azienda coreana Samsung. La morte dell’ ex presidente frutterà allo stato sud coreano introiti miliardari. Per poter acceder all’eredità, infatti, gli eredi dovranno sborsare una tassa di successione di quasi 11 miliardi di dollari. L’annuncio è arrivato attraverso i legali della famiglia di Lee Kun-hee. Il versamento al fisco della somma di 12.000 miliardi di won (quasi 9 miliardi di euro) avverrà in cinque anni. La cifra è tra le più grandi nella storia del Paese e per questo il versamento avverrà, non solo attraverso la moneta, ma anche attraverso la cessione di beni.

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I prodotti di elettronica fanno da traino all’intera azienda (Fonte: Pixabay)

La famiglia ha annunciato che saranno ceduti 23mila pezzi d’arte, tra cui 14 classificati come “tesori nazionali”. Tra questi figurano anche quadri di Picasso, Chagall e Gauguin, i quali finiranno al National Museum of Modern and Contemporary Art. La famiglia ha poi sottolineato: “Pagare tutte le tasse è nostro dovere civico e responsabilità“.

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