Marco Carta, la confessione a Vieni da Me: “Ho rischiato di morire”

Marco Carta, la confessione a Vieni da Me: “Ho rischiato di morire”

Marco Carta, la confessione a Vieni da Me: "Ho rischiato la vita"
Marco Carta, la confessione a Vieni da Me: “Ho rischiato di morire”

Caterina Balivo ospita il grande cantante italiano Marco Carta e con lui fa il classico gioco della cassettiera. Marco Carta è l’ospite nella puntata di oggi di Vieni da Me. Il programma di Caterina Balivo di Rai Uno, come sempre, tiene compagnia ai telespettatori nel primo pomeriggio. Nella cassettiera, il gioco cardine del programma, sono venuti fuori aspetti molti interessanti e divertenti della vita del cantante italiano vincitore di Sanremo 2009. Dalla sua infanzia al rapporto con la famiglia fino al bellissimo rapporto con la nonna.

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Vieni Da Me, Marco Carta: “Ho rischiato di morire”

Marco inizia col dire che il suo ‘piano b’ era essere parrucchiere, in quanto tutta la sua famiglia è composta da parrucchieri. “Mi piaceva anche il contesto lavorativo, ascoltare le persone mentre le facevo belle”, racconta il cantante. Poi si è parlato della vittoria di Sanremo 2009 con il brano Tu sarai la forza mia. “Da bambino guardavo il festival con ossessione, e i miei non credevano in questa ossessione. Tutto era un grandissimo punto di domanda”. Neanche sua nonna ci credeva più di tanto, e a proposito di ciò, Marco racconta di questa grande donna che gli ha salvato la vita: “Mia nonna ha due palle quadrate, perché è una donna che dopo la morte della figlia ha preso in mano la situazione e non si è fermata perché aveva due bambini da allevare”. Dopo ciò Marco racconta di una vicenda molto personale della sua vita che si è verificato proprio grazie a sua nonna: “Ho fatto due anni di analisi dai 10 ai 12 anni. Mia nonna era preoccupata per il futuro mio e di mio fratello, con una madre che muore ed un padre che non c’è e poi viene a mancare, non era semplice. Per tutti questi motivi mia nonna, donna molto aperta e giusta, mi ha chiesto se volessi andare dallo psicologo e io ho detto di si. Poi dopo due anni dico che non voglio più andare dalla psicologa, mi nonna mi chiede perché, ed io dico ‘ora sto bene’, perché ho imparato a gestire il dolore della mia vita”. Poi il ricordo della madre: “Io mi ricordo mia madre quando mi ha insegnato a lavarmi i denti, il viso, lei è costantemente presente”. Poi il ricordo del padre che dice di aver perdonato, nonostante se ne sia andato quando lui aveva solo 9 mesi. Infine arriva la commozione quando Marco ricorda a tutti che a giugno scorso ho avuto un intervento molto delicato e che se non fosse andato bene lui oggi non sarebbe stato qui tra noi. Fortunatamente però ora sta bene: “Una della cose più belle della mia vita: dopo l’operazione al mio primo concerto i miei fanno si sono presentati con cerotti per farmi forza e lì io ho pianto”. 

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