Coronavirus, Arcuri: “In Lombardia cinque volte i morti civili della guerra mondiale”

Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza Coronavirus, ha parlato in punto stampa in Protezione Civile: ha fornito agli italiani un dato sconcertante. “Stiamo vivendo una tragedia” le sue parole. 

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Domenico Arcuri fa il punto della situazione sul Coronavirus in conferenza stampa: ha fornito agli italiani un dato davvero sconcertante

L’emergenza Coronavirus è diventata una realtà dalla quale, al momento, è difficile scappare. In attesa che venga scoperta una cura, il lockdown è ancora attivo e si attende un nuovo decreto il prossimo 3 maggio dal governo. Intanto gli italiani sono chiusi nelle loro case: i contagiati variano a seconda delle regioni, in Lombardia c’è un dato davvero sconcertante svelato questa mattina da Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus. Ha sottolineato e ricordato quanto questa tragedia stia segnando la storia del nostro paese. Ecco le sue parole nel punto stampa in Protezione Civile.

Coronavirus, Arcuri: “In Lombardia cinque volte i morti civili della guerra mondiale”

Stiamo vivendo una grande tragedia“: questa è la realtà che sottolinea Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in conferenza stampa. Ha parlato a lungo, ha invitato tutti i cittadini italiani a continuare ad agire con cautela e prudenza, la stessa messa in pratica in questi mesi. “Senza salute e la sicurezza, la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia” ha sottolineato. Il commissario ha poi fornito un dato davvero sconcertante. “Tra l’11 giugno 1940 ed il 1 maggio 1945, durante la seconda guerra mondiale, a Milano, persero la vita sotto i bombardamenti 2000 civili in 5 anni. Per il Coronavirus, in due mesi dal primo caso a Codogno ad oggi, in Lombardia ci hanno lasciato 11851 civili. Cinque volte di più in soli due mesi“: queste sono parole che mettono i brividi.

Arcuri ha proseguito l’aggiornamento sul punto Covid-19, parlando della Fase 2 e delle mascherine. Queste ultime verranno distribuite a titolo gratuito al sistema pubblico, sanitario e parasanitario ma se chiederanno di distribuirle anche alle imprese “Lo faremo”, la sua risposta.

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