Coronavirus, arriva l’annuncio di Conte: “Siamo a lavoro anche per questo”

Il premier Giuseppe Conte, in un’intervista rilasciata ad Affari italiani, ha fatto un annuncio sul Coronavirus: “Siamo a lavoro anche per questo”

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Coronavirus, arriva l’annuncio di Giuseppe Conte: le sue parole (Fonte: Instagram)

Ieri, lunedì 4 maggio 2020, è ufficialmente iniziata la fase 2 in Italia. I cittadini dovranno convivere con il virus, rispettando sempre le norme dettate dal governo. Conte, in conferenza stampa, è stato chiaro: “Non è un liberi tutti“. Alcune attività sono state riaperte e gli spostamenti, oltre che per motivi di salute, lavoro e per andare a fare la spesa, saranno consentiti anche per le visite ai ‘congiunti‘. Tra questi, oltre ai genitori e ai nonni, vi sono anche i fidanzati e le fidanzate. Ieri, a parte alcuni caroselli inspiegabili a Milano, il cui video è girato e divenuto virale in rete, e l’esodo dalle regioni del Nord verso quelle del Sud, gli italiani hanno dimostrato maturità e senso del dovere. La fase 2 dunque inizia con alcune note positive, ma solo i dati diranno se il governo italiano ha preso la decisione giusta. Nel frattempo, alcune regioni, dove il virus pare sia stato addirittura isolato, spingono per la riapertura totale.

Coronavirus, arriva l’annuncio di Conte

Italia spaccata a metà dal virus: il morbo è stato più potente nelle regioni del Nord, in modo particolare in Lombardia, in Piemonte e in Emilia Romagna, mentre si è diffuso di meno al Sud. Alcune regioni, dopo oltre quaranta giorni di quarantena, contano zero contagi al giorno, una cifra che fa ben sperare in vista della fase 2 e della successiva fase 3. L’ultimo decreto, però, prevede le stesse regole per tutta l’Italia. La riapertura parziale dunque comprende la Lombardia allo stesso modo della Calabria o della Basilicata e questo ha fatto storcere il naso ad alcuni presidenti di regione. Il premier Conte però, in un’intervista rilasciata ad Affari italiani, ha dichiarato: “Non ignoro le richieste di alcune Regioni e di alcune particolari categorie di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo, avendo sempre come prioritario l’interesse generale della tutela della salute di tutti i cittadini”. Le misure prese dal governo, però, dovrebbero restare comunque in vigore fino al 17 maggio. Dopodiché, il governo potrebbe decidere di dividere l’Italia in zone e consentire la riapertura ‘scaglionata’. Commercianti, artigiani, liberi professionisti delle regioni a basso rischio contagio spingono per riaprire. L’Italia ha bisogno di ripartire, ma nello stesso momento deve tenere alta l’allerta, perchè il virus non è sconfitto e continua a mietere vittime.

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Il premier, sempre nell’intervista, si è detto soddisfatto dell’atteggiamento degli italiani nelle prime ventiquattro ore della fase 2.

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