Viviana Parisi, la ricostruzione dell’avvocato: scartata la pista omicidio-suicidio

Pista omicidio-suicidio da scartare: l’ipotesi sulla morte di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele avanzata dall’avvocato Claudio Mondello.

Viviana Parisi avvocato
Viviana Parisi, lo scenario ipotizzato dall’avvocato sulla sua morte e su quella di Gioele

Un susseguirsi di tragiche coincidenze: sarebbe stato questo il meccanismo che avrebbe portato alla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele. “Viviana Parisi non si è uccisa e non ha ucciso Gioele”: è Claudio Mondello a sostenere questa tesi sul suo profilo Facebook, riguardo a quella che avrebbe dovuto essere una semplice giornata di svago e che invece si è trasformata in una disgrazia che sta tenendo col fiato sospeso l’Italia intera. Mondello definisce quel maledetto giorno “un viaggio il quale, se avesse goduto di maggiore fortuna, si sarebbe compiuto nel breve volgere di una mattinata di Agosto. Nessuno ne avrebbe saputo nulla”. Sarebbe stato lo spavento scatenato dall’incidente avuto sulla Palermo Messina a far allontanare tra i boschi la dj, ancora instato di chock, insieme al bambino.

Viviana Parisi e Gioele, l’ipotesi dell’avvocato

Secondo la ricostruzione di Mondello, la pista dell’omicidio-suicidio non sarebbe quella corretta: il bambino si sarebbe allontanato dalla madre che per cercarlo sarebbe salita sul traliccio da dove poi è precipitata. A decretare la tragedia, gli animali selvatici che avrebbero assalito il Gioele e i due cadaveri. “Il suo proposito è violato da un fatto sopravvenuto – non previsto né prevedibile – ovvero un fortuito sinistro automobilistico. La propria posizione era tale da metterla in grave difficoltà (si trovava a 100 km da dove avrebbe dovuto essere); decide, quindi, di guadagnare la fuga. Il teste del nord – il cui senso civico revivisce a distanza di due settimane – riferisce di una madre che si evidenzia per una condotta di protezione e tutela del figlio. Protezione”, aggiunge il legale. Sempre in base a quanto sostenuto da Claudio Mondello, “è lecito ipotizzare quanto segue: il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo ma i suoi tentativi falliscono. Al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante” analizza lo stesso avvocato. Quel traliccio sotto cui è stato trovato il corpo della donna “è l’unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. È compatibile, pertanto, con l’idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino. Da quella posizione Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare. Questa scelta le è fatale”. Prendendo spunto da quanto ipotizzato da Giuseppe Di Bello, l’ex brigadiere dei Carabinieri che ha ritrovato il corpo di Gioele, Mondello aggiunge: “È probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto (forse un suino nero dei nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado)”. Da scartare quindi, secondo l’avvocato, la pista dell’omicidio-suicidio, ma il legale ammette che la sua ricostruzione “deve essere vagliata, in modo accurato, e supportata da evidenze tali da rendere impossibile ogni alternativa possibile. Un lavoro che impone pazienza, rispetto e silenzio”.

Viviana Parisi avvocato
Viviana Parisi, l’ipotesi dell’avvocato: da escludere l’omicidio-suicidio

Alla base di tutto, secondo l’opinione dell’avvocato Mondello, un’unica certezza: non è stata Viviana Parisi ad uccidere suo figlio.

L.C.

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