Coronavirus, la clamorosa reazione dopo l’annuncio del nuovo Dpcm

Coronavirus, la clamorosa reazione dopo l’annuncio del nuovo Dpcm: ecco cosa è accaduto in piazza a Cremona.

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Coronavirus, la clamorosa reazione dopo l’annuncio del nuovo Dpcm; ecco cosa è accaduto nella serata di ieri( Fonte Getty Images)

Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm, che sarà in vigore da venerdì 6 novembre fino al 3 dicembre. Nuove misure restrittive, quindi, per fronteggiare l’emergenza sanitaria che, purtroppo, diventa sempre più preoccupante nel nostro Paese. Un Paeso diviso in tre aree, rossa, arancione e gialla, in base alla criticità della situazione e al livello di rischio. E nella zona rossa rientra anche la Lombardia, dove dal 6 novembre partirà, quindi, un nuovo lockdown. Una decisione che però non è piaciuta a tutti. Alle 21 di ieri sera, un gruppo di commercianti di Cremona si è riunito ed è sceso in piazza, protestando contro un provvedimento ritenuto ingiusto. Ecco cosa è accaduto.

Coronavirus, la clamorosa reazione dopo l’annuncio del nuovo Dpcm: la protesta dei commercianti di Cremona

Non si placano le proteste in Italia, soprattutto dopo il nuovo Dpcm, valido da venerdì 6 novembre. Nel cuore della città di Cremona, ieri sera, è scoppiata una vera e propria rivolta, con protagonisti moltissimi commercianti della città. Un nuovo lockdown rappresenterebbe un colpo troppo forte per le attività. Una protesta in cui i manifestanti hanno simbolicamente stracciato le loro ultime cartelle esattoriali. Un gesto forte, mirato a sottolineare la disperazione della categoria, ma la manifestazione è proseguita senza episodi di violenza e in un clima pacifico. Come sottolineato da Andrea Badioni, presidente di Confcommercio, a Cremona la situazione dei contagi è sotto controllo e chiudere tutte le imprese rappresenterebbe una scelta irresponsabile: “Avremmo voluto solo che le zone rosse fossero valutare per ogni provincia”.

(Fonte Google)

La Lombardia, però, è stata dichiarata ‘zona rossa’ nella sua totalità. Di conseguenza in tutta la regione, a partire da venerdì 6 novembre, partirà un vero e proprio secondo lockdown, con la chiusura di quasi tutte le attività, fatta eccezione per alimentari, edicole, farmacie, tabacchi, parrucchieri e lavanderie. Bar e ristoranti chiusi, ma è consentito l’asporto fino alle 22.

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