Damiano Maneskin, il dramma della fidanzata: “vulvodinia”, una malattia terribile e invisibile

La fidanzata di Damiano dei Maneskin, Giorgia Soleri, vive da anni un dramma: soffre di una malattia terribile ed invisibile, la vulvodinia. Ecco il racconto.

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Giorgia Soleri vive un dramma da quando aveva 16 anni: ecco il racconto

Damiano David, il celebre frontman dei Maneskin, è diventato ormai una star non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il cantante ha fatto innamorare tutte con il suo look, il suo bell’aspetto e la sua energica voce. Ma sapete vero che è fidanzato? Il cuore di Damiano appartiene a Giorgia Soleri, modella ed influencer: stanno insieme da circa quattro anni si legge sul web ma solo ora sono usciti allo scoperto. La giovane milanese sui social ha voluto affrontare un tema molto delicato: riguarda la sua malattia. Lo scorso dicembre 2020, Giorgia sui social ha raccontato ai suoi follower la sua battaglia.

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Damiano Maneskin, il dramma della fidanzata: “vulvodinia”, una malattia terribile e invisibile

Giorgia Soleri è la fidanzata di Damiano dei Maneskin e combatte da anni contro una terribile patologia. Lo scorso dicembre 2020 ha deciso di raccontare la sua battaglia ai suoi migliaia di follower. “Ho deciso di raccontare la mia storia in un post dopo che il mio dolore è stato, per l’ennesima volta, messo in dubbio e contestato” sono le parole di Giorgia che ha iniziato a soffrire da quando aveva 16 anni. La Soleri soffre di dolore pelvico cronico, vulvodinia: una malattia terribile ed invisibili che, spiega Giorgia, non è riconosciuta dallo Stato e dal SSN.

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Il post

“La chiamano “malattia invisibile” ma io ricordo con estrema precisione tutte le rinunce e le limitazioni a cui mi ha costretta” racconta in un post sui social in cui mostra il suo viso dolorante. “Mi sono sentita dire di tutto, che sono pazza, ansiosa, frigida, bugiarda. che ho paura del sesso, che dovrei masturbarmi di più. la parte peggiore è l’estrema solitudine in cui vieni buttata, giudicata da chi hai intorno e incompresa da chi dovrebbe trovare una diagnosi. Niente jeans stretti, niente collant, niente cibi acidi, niente alcool, niente zuccheri, niente mutande colorate o sintetiche, niente uscite serale, niente di niente. anche programmare una vacanza diventa un incubo sapendo che potresti passarla sdraiata in un letto a soffrire.

Giorgia ha spiegato di non essersi sentita più sola quando ha trovato altre donne che combattono la sua stessa battaglia. “Quando ho finalmente dato un nome a tutto questo ho scoperto non solo di non essere sola, ma che le donne affette da questa patologia sono tantissime e tutte hanno in comune questa sensazioni di essere state totalmente abbandonate nel loro dolore” ha spiegato Giorgia.

Ha concluso il suo discorso chiedendo rispetto e comprensione per la battaglia che combatte da anni e anni.

 

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