Intervistato da Vanity Fair, Marco Mengoni si è raccontato sotto vari punti vista ed ha rivelato di aver preso una decisione.
Il suo successo dura ormai da oltre dieci anni: nel 2009 Marco Mengoni partecipò alla terza edizione di X Factor e il suo talento fu evidente a tutti, anche a grandi della musica come Mina e Lucio Dalla. Prima di lanciarsi nel mondo delle sette note, ha svolto il lavoro di barman a Roma, città in cui si era trasferito prima di approdare al talent che lo ha reso famoso.
Quando ormai il suo nome diventa uno dei più popolari nel panorama artistico italiano, Marco si dedica anche ad iniziative per l’ambiente: nel 2019 partecipa infatti all’iniziativa Estate senza plastica del comune di Milano.
Proprio di questa tematica così importante ha parlato nel corso dell’intervista rilasciata di recente a Vanity Fair. Il suo impegno per la sostenibilità lo ha portato a diventare testimonial della campagna National Geographic per la sensibilizzazione sull’uso e sullo smaltimento della plastica e anche nei suoi concerti sarà riservato uno spazio all’argomento. Alla rivista, Mengoni ha poi rivelato un altro aspetto più personale: si tratta di una sua decisione che forse non molti si sarebbero aspettati.
Marco Mengoni, svolta inaspettata: sapete quale decisione ha preso?
Non tutti lo ricorderanno, ma prima di approdare ad X Factor, il cantante di Ronciglione si era iscritto alla facoltà universitaria di Lingue. Ovviamente, il decollo della sua carriera di artista e i tanti impegni di lavoro lo hanno portato a tralasciare il percorso di studi.
Ebbene, come ha rivelato lui stesso a Vanity Fair, Marco un anno fa ha ricominciato a studiare riscrivendosi all’università e precisamente a Psicologia. Una scelta forse non del tutto casuale, visto che, come ha ammesso, è in terapia da 6 anni.
Ha spiegato che a spingerlo a prendere tale decisione è stata anche la pausa forzata che gli artisti hanno dovuto fare a causa della pandemia. In un periodo abbastanza statico, quindi, ha pensato bene di impegnarsi in qualcosa che potesse dargli un po’ dell’adrenalina perduta in assenza dei concerti. “Ho riflettuto: forse, una certa tensione, un’ansia da esame mi può aiutare”, ha raccontato.
In effetti, come dargli torto?