“Da mia madre botte e umiliazioni”: il terribile racconto in tv

“Da mia madre botte e umiliazioni”: il terribile racconto dell’amata conduttrice, ha confessato cosa ha vissuto nella sua infanzia. 

Una storia difficile, una storia di botte, umiliazioni e di tanta tanta sofferenza. L’amata conduttrice ha raccontato tempo fa, in un’intervista rilasciata nel programma di Lorella Boccia, Venus Club, ciò che ha subito da sua madre quando era piccola.

Ema stokholma
L’amata conduttrice si lascia andare ad un difficile racconto, riguarda il suo passato: “Da mia madre botte e umiliazione” (Credits: instagram)

I miei primi ricordi sono violenti. Non ricordo un abbraccio, un sorriso, una pacca sulla spalla. Mi ricordo solo botte, insulti e umiliazioni. Faceva parte della quotidianità”, ha confessato. Ha poi deciso di mettere per iscritto il passato in un libro pubblicato nel 2020.

“Da mia madre botte e umiliazioni”: il doloroso racconto in tv dell’amata conduttrice

L’amata conduttrice radiofonica e televisiva ha raccontato tempo fa cosa ha subito quando era piccola, fino a quando all’età di 15 anni ha deciso di scappare in Italia. Ai microfoni di Lorella Boccia ha raccontato che i suoi ricordi sono violenti, senza abbracci, baci o una semplice pacca sulla spalla.

Sua madre la picchiava, la insultava e umiliava. Ha raccontato che tutto è iniziato dalla sua stessa nascita, perchè ha scombussolato la famiglia: “Mia madre era incinta quando mio padre se n’è andato. Il dolore, la disperazione e la solitudine l’hanno fatta impazzire“. Ema Stokholma, conduttrice radiofonica che di recente ha commentato live il Festival di Sanremo 2022 per Radio 2, ha detto che durante le botte ha più volte pensato di morire: “Mi metteva la testa sotto l’acqua, nel water, mi incitava a suicidarmi. Mi è capitato che mi portasse su un ponte dicendomi di buttarmi da sola altrimenti lo avrebbe fatto lei”.

Ema stokholma
Credits: instagram

La donna che doveva proteggerla ed amarla non c’era, c’era solo l’umiliazione, c’erano le botte, la violenza, l’invito a suicidarsi. Quando ha compiuto 15 anni è scappata dal suo Paese per approdare a Roma alla ricerca di quel padre che l’aveva abbandonata e che aveva visto raramente. Ema Stokholma Ha poi deciso di raccontare la sua difficile infanzia e di riportarla per iscritto in un libro pubblicato nel 2020, Pe il mio bene. L’opera viene accolta positivamente dalla critica e vince, l’anno seguente, il Premio Bancarella.

 

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